AltspaceVR di Microsoft

AltspaceVR va online nel 2016 e nel 2017 Microsoft decide di comprarla (https://techcrunch.com/2017/10/03/microsoft-acquires-social-virtual-reality-app-altspacevr/) per allargare la disponibilità di applicazioni per la sua mixed reality (https://docs-microsoft-com.translate.goog/en-us/windows/mixed-reality/altspace-vr/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc).

A settembre 2019 ho installato Altspacevr su Oculus Rift ( https://www.oculus.com/experiences/rift/1072303152793390/) e ho iniziato a frequentarlo girando fra aree pubbliche e aree eventi, incuriosito dagli eventi, quanto mai specialistici per argomenti o per target e dalle aree pubbliche semplicemente per chiacchierare e giocare.

https://altvr.com/

https://altvr.com/

Nel 2021 con le dichiarazioni di Mark Zuckerberg nasce il meme “Metaverso” e quindi, improvvisamente, chi di noi ha frequentato per anni uno o più di questi luoghi ha potuto dare un senso alle sue esperienze online raccontandole.

Grazie all’associazione Blokchainitalia (https://associazioneblockchain.it/) ho pensato di iniziare a scrivere la mia esperienza per condividerla anche in modo divulgativo perché AltspaceVR è in assoluto una delle piattaforme in VR immersiva con più esperienza tecnologica esistente oggi.

A cosa serve AltspaceVR

AltspaceVR è orientato agli eventi.

Il problema risolto da AltspaceVR è quello di avere spazi ed eventi controllabili e programmabili da chi li crea e che svolge attività è processi tipici delle community, come le chiese o i gruppi di meditazione o le associazioni, come le scuole, gruppi politici o di genere e le aziende che vogliono sfruttare una ambiente pensato per eventi e di gradevole aspetto.

Una volta entrati si vedrà un cartellone per configurare il nostro avatar e per accedere velocemente a degli ambienti fra i quali il nostro appartamento.

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Sulla questione dell’avatar devo dire tre cose:

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  1. Chi entra per la prima volta spesso sceglie l’avatar di default per il suo genere sessuale.

  2. Chi usa l’avatar di default viene percepito dagli utenti più esperti come un novizio.

  3. La personalizzazione degli avatar è limitata. Ad esempio non sono mai riuscito a rappresentare i miei capelli bianchi e sono stato costretto, per far percepire la mia età, a attribuirmi una barba bianca ed io non ho alcun interesse a mostrarmi diverso da quello che sono. In pratica ho dovuto lottare per avere un’immagine che mi assomigli.

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Una volta entrati in un’area è sempre disponibile un menù di comandi flottante guardando in basso a sinistra.

In alto il microfono da attivare, a destra gli applausi che sono emoticon,

una protezione per evitare sovrapposizioni di avatar,

poi selfie, fotocamera, ritorno al menù principale e verifica di dove sono ora.

Lo scenario

in cui si inserisce AltspaceVR è la versione seria dei siti social, di cui probabilmente il principale concorrente da sempre è VRchat, simile nelle potenzialità e pensato come ambiente di gioco. Anche RecRoom ha degli spazi simili, ma è molto più orientato alle sfide in videogames dove gli ambienti sono considerati come arene, io ho provato a entrare in uno di questo ed era molto simile a Fortnite. Ci sono anche ambiti simili con ambienti chiusi e dedicati ad esempio alla fruizione di video come Bigscreen e con l’avvento dell’idea di metaverso la concorrenza che si avvicina di più sembra essere quella di Horizon di Meta.