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Sono nato e cresciuto per i primi dieci anni della mia vita in una caserma militare che oggi non esiste più. Passavo i pomeriggi dagli zii in una casa di ringhiera completa di corte, orti e un gabinetto in fondo al balcone. Quella casa ora è stata abbattuta e sostituita con un parcheggio e un supermercato.
Tutti noi prima o poi desideriamo fermare il tempo, o farlo tornare indietro. Perché per gli uomini il tempo si associa a un luogo e uno stato fisico e mentale, ad un contesto, una situazione, a persone che ci hanno emozionato. Quando i nostri riferimenti fisici e sociali spariscono nasce la nostalgia per qualcosa che non è più.
Purtroppo per quanto ne sappiamo adesso, nessuna delle due cose è possibile. Forse il Buddha è stato l'umano che lo diceva meglio: tutto è in continuo movimento e mutamento, quindi ieri eravamo altro, domani saremo altro, tutto degrada ed è impermanente. Da qui la nostalgia, e la nascita della scrittura, dell'arte che cerca di fissare un istante sulla tela di un quadro, e poi le foto e oggi i video.————————>
immagine generata con chatGPT
Per noi umani il sogno di avere il controllo della nostra realtà è costante perché finché siamo vivi scorriamo senza sosta. Pensate al lavoro incessante che fa il nostro cuore, potete rallentarlo ma non fermarlo. E così anche per la nostra mente.
La velocità del cambiamento è qualcosa che viviamo spesso come pressione da parte del mondo, fino alla conseguenza dell’analfabetismo funzionale. In paesi legati a doppio filo alla tecnologia come la Corea del Sud si creano divari sociali fra chi si aggiorna/adatta e chi non lo fa. Anche chi è in grado di aggiornarsi spesso fatica a tenere il ritmo, basti pensare al nuovo paradigma dell’intelligenza artificiale generativa.
E qui lo spunto per questo articolo: ho trovato un modo imperfetto e temporaneo di fermare il tempo: la Realtà Virtuale.
Ci sono giochi in cui sei in un luogo in movimento ma sempre uguale, puoi letteralmente salvare un istante nello spazio e nel tempo, sfuggire alle leggi della fisica. È un lemma, una soluzione temporanea ma durevole rispetto alla breve durata delle nostre esistenze.
In fondo, questi mondi virtuali soddisfano uno dei nostri desideri più profondi: il bisogno universale di tornare a casa. Non necessariamente a un luogo fisico, ma a quella sensazione di familiarità e sicurezza, il conforto di sapere che, nonostante tutto si trasformi, esiste un angolo dell'universo (anche se digitale) dove possiamo sempre fare ritorno.
All'inizio era solo tecnologia, un gioco, ma dopo un lungo percorso ho capito cosa mi spinge a tornarci sempre. Prima di tutto la bellezza dei luoghi. Nel gioco XING (lo trovate qui:https://store.steampowered.com/app/299400/XING_The_Land_Beyond/) la conoscenza delle poche regole e la sicurezza di poter decidere ogni azione senza rischi, favorisce la pura contemplazione. Qui ti muovi da solo in un percorso dove un narratore ti guida alla soluzione di puzzle interattivi per aprire sempre nuovi territori. I territori sono semplicemente spettacolari e visitabili a volontà, salvando copie dei file di salvataggio.
panorama iniziale di XING
VRchat
Ci sono anche i metaversi, uno dei più antichi è VRchat (lo trovate qui:https://store.steampowered.com/app/438100/VRChat/), una piattaforma di social VR dove puoi incontrare persone, esplorare mondi vari e interattivi, personalizzare il tuo avatar, partecipare a eventi e usare tecnologie immersive per vivere esperienze virtuali molto ricche e coinvolgenti, per esempio mi ricordo quando ho viaggiato sott’acqua con le balene.
Ci sono giochi in terza persona come Moss (lo trovi qui: https://store.steampowered.com/app/846470/Moss/), che è di una bellezza e di una tenerezza che colpisce e crea ricordi. E’ una storia in cui il giocatore incarna uno spirito guida che aiuta una topolina di nome Quill, una giovane guerriera, nel suo percorso eroico.
So che tutto questo finirà, nell’eterno ciclo di distruzione e rinnovamento di Shiva, così come è già successo con AltspaceVR (qui un mio articolo di agosto 2022: Le mie esperienze in un metaverso ). Era un metaverso che dal 2012 ha permesso la creazione di migliaia di ambienti a creatori e artisti volontari. A marzo 2023 Microsoft ha semplicemente spento i server.
La stessa cosa ha fatto Meta, che nella piattaforma di realtà virtuale Oculus ha permesso la creazione di ambienti personali, le Home, dal 2016 al 2023. Io stesso avevo costruito sette appartamenti uniti da porte per il teletrasporto dall’uno all’altro e mi sono trovato senza neppure le macerie, semplicemente tutto sparito.
una mia home di Oculus
una mia home di Oculus
Potremmo dire che la realtà virtuale è fatta della stessa sostanza dei sogni, anzi di sogni lucidi a cui partecipiamo volontariamente controllando il nostro destino.
In fondo, la realtà virtuale non è altro che un'estensione del nostro desiderio più umano: fermare il tempo, salvare un momento, tornare dove siamo stati felici. È un'illusione, certo. Ma anche l'arte, la memoria, la scrittura lo sono. Eppure continuiamo a dipingere, fotografare, raccontare.
La VR ci offre un'ultima, fragile ancora contro l'impermanenza delle cose. Non possiamo fermare il tempo, ma possiamo ancora decidere come viverlo — e, a volte, persino dove rifugiarci. Forse è questo il vero potere della tecnologia: non bloccare il cambiamento, ma darci un luogo in cui ritrovarci, almeno per un po’.
“E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.”